venerdì 2 maggio 2014

Come si cambia

Non è passato molto tempo dall'ultimo cambio di look del sito. Però sembra che non si finisce mai di imparare. Parli con un "giovane d'oggi" e ti dice "ma il sito e responsive?" e tu che ancora ti ricordi qualcosa di quando frequentavi i banchi di scuola traduci in "comprensivo" e fai una faccia che puoi ben immaginare. Risposta meccanica: "beh se lo riesco a navigare io penso che ci possono riuscire più o meno tutti." E tac! Eccolo che ti mette subito nel museo degli elefanti. E ti snocciola quelle paroline del nuovo millennio che ti ricordano inesorabilmente che il tempo passa, che ci sono cose che ti dividono inevitabilmente dalle generazioni che verrano. Tu giocavi con le palline di vetro che con l'usura si scheggiavano e dovevi buttare via, loro hanno i loro bei vetri antigraffio per i loro giochini touchscreen.
Responsive, per chi come me fino a ieri non lo sapeva, lo si intende per i siti che sono facilmente consultabili anche tramite tablet e smartphone. Altrimenti "i giovani d'oggi" come farebbero a consultarlo? Vorrai mica costringerli a navigare con quei mastodontici desktop o con quei cosi che ancora mi ostino a chiamare portatili e che sono invece ingombranti e poco pratici?
Inevitabile la scelta. Si fa un sito che sia responsive. Io sto ancora cercando di capire perchè la radio la ascoltano all'estero (quel famoso sito che citavo nel precedente post ci vede tutti i giorni la web-radio più popolare della provincia, ieri eravamo nientemeno al 62° posto nazionale -su oltre 500- davanti a miti come RMC e RaiTre) e nel frattempo mi adeguo.
E continuo a fingere di essere in grado di saper stare al passo coi giovani.

p.s.: ho messo lo screenshot (si dice così pare) ma potete visitarlo e magari dare qualche consiglio. Siate responsive (comprensivi nei miei confronti) se non vi piace. E ditemelo pure, non mi offendo, anzi. Qua non si finisce mai di imparare.

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